La Procura di Taranto presenta ricorso per conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato avverso il decreto del Governo che tiene aperta l'Ilva.
Conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato: la Procura di Taranto lancia l'offensiva contro le norme che consentono all'Ilva la continuità produttiva nonostante il sequestro disposto dall'autorità giudiziaria a luglio a causa del reato di disastro ambientale.
È stato infatti presentato l'annunciato ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto legge numero 207 del 3 dicembre scorso che riguarda l'Ilva di Taranto ma si applica anche a tutti gli stabilimenti industriali ritenuti di interesse strategico nazionale e con occupazione superiore ai 200 addetti.
Poiché il decreto é stato nel frattempo convertito in legge - l'approvazione da parte di Camera e Senato é avvenuta proprio la scorsa settimana - la Procura attenderà ora la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» per inoltrare alla Consulta un secondo ricorso, basato stavolta sulla legge ma con le stesse motivazioni del primo.
La possibilità che la Procura facesse ricorso alla Consulta era già emersa all'indomani della presentazione del decreto e già nei giorni scorsi in ambienti giudiziari si affermava che il lavoro era ormai a buon punto. Il conflitto di attribuzione da parte della Procura non esclude la possibilità che da parte della Magistratura di Taranto si sollevi anche l'eccezione di incostituzionalità della legge, procedimento, questo, che ha però bisogno di una sede tecnica per essere attivato. La possibile sede potrebbe essere il 3 gennaio quando si discuterà di un nuovo ricorso dell'Ilva contro il dissequestro degli impianti o l'8 gennaio quando é invece calendarizzata l'udienza sul ricorso Ilva per ottenere il dissequestro di prodotti finiti e semilavorati bloccati dallo scorso 26 novembre nell'ambito dei nuovi sviluppi dell'inchiesta giudiziaria sull'Ilva.
Dal Sole24ore.
27-12-2012 20:22
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