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Sentenza

Rapporto Ispra Natura e biodiversità una ricchezza ancora a rischio. 29.5.2011....
Rapporto Ispra Natura e biodiversità una ricchezza ancora a rischio. 29.5.2011.
Rapporto Ispra Natura e biodiversità una ricchezza ancora a rischio. 29.5.2011.
 

Lo stato della qualità dell'aria continua a essere una delle maggiori emergenze ambientali. In aumento il patrimonio forestale, calano gli incendi, ma resta alto l'allarme frane. Questi alcuni dei numerosi dati che emergono dall'Annuario dei Dati Ambientali - Edizione 2010, dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in sinergia con il Sistema agenziale, presentato il 25 maggio a Roma. Il rapporto offre una panoramica ampia e completa dello stato di salute dell'ambiente del nostro Paese, fornendo dati e riflessioni su cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, eventi alluvionali, sismicità, franosità, biodiversità e aree naturali, agricole e forestali, qualità dell'aria e delle acque interne, agenti fisici, ambiente e salute.

Se una porzione di territorio italiano si riappropria di ettari di bosco, grazie all'espansione naturale del bosco e alle attività di afforestazione e di riforestazione, un'altra franando mette in pericolo vite e attività umane. Sono 5.708 (pari al 70,5% del totale) i comuni italiani interessati da cedimenti e smottamenti. Di questi, 2.940 sono classificati con livello di attenzione molto elevato, 1.732 con livello elevato e 1.036 con livello medio. In calo, invece, il numero di incendi anche in ragione dell'efficace azione di contrasto degli eventi e di sorveglianza del territorio operata dagli enti competenti. Gli incendi sono la principale fonte di disturbo del patrimonio forestale italiano e, nel 2009, hanno mandato in fumo circa 31.000 ettari di boschi, il 40% dei quali nella sola Sardegna. Dal 1990 al 2009, sono stati emessi meno zolfo (-87,2 per cento), ossidi di azoto (-51,3 per cento) e ammoniaca (-16,5 per cento) in atmosfera: calano le sostanze acidificanti ma l'inquinamento continua a preoccupare. Polveri, ozono e biossido di azoto, infatti, fanno ancora temere per la nostra salute e sono, pertanto, oggetto di attenzione da parte degli amministratori locali. Sono soprattutto le grandi città dell'area padana a registrare i livelli più alti di queste polveri. Per quanto riguarda invece i gas serra, se fino al 2004 l'Italia ha registrato un incremento delle emissioni, successivamente si è osservato un calo, fortemente condizionato dalla crisi economico - finanziaria che ha investito anche il settore industriale. In particolare, le emissioni del 2009 sono state inferiori del 9,3 per cento rispetto all'anno precedente ma gli obiettivi del Protocollo di Kyoto sono ancora lontani. L'Ispra rileva che il 2009 è stato il diciottesimo anno consecutivo con anomalia delle temperature. In particolare, il numero di giorni estivi ha superato la media climatologica del 24% circa e il numero di notti tropicali estive del 75% circa. In Italia, uno dei Paesi più vulnerabili in Europa, si registra la riduzione delle riserve nivo-glaciali dell'arco alpino e il conseguente calo della disponibilità idrica.
In ambiente marino, si assiste, invece, all'insediamento di specie di origine tropicale provenienti dall'Atlantico o dalla regione indo-pacifica e lo spostamento verso nord di specie di affinità calda.
L'Italia è uno dei paesi europei più ricchi di biodiversità. Le maggiori minacce al patrimonio naturale sono da addossare a degrado, distruzione e frammentazione degli habitat naturali nonché introduzione di specie esotiche e sovrasfruttamento delle risorse. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che le alterazioni ecosistemiche hanno contribuito globalmente alla variazione d'incidenza di oltre 20 malattie infettive. Molti vettori non sono solo ecosistemi-sensibili ma anche clima-sensibili. I cambiamenti climatici infatti favoriscono l'espandersi di vettori come, per esempio, le zanzare, già influenzato dalla scomparsa di animali predatori come pipistrelli e rondoni.
Anna Teresa Paciotti
Fonte : Governo
Avv. Antonino Sugamele

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